mercoledì 23 dicembre 2009

...E perchè non ti compri la fontana mia?!

Chiedo scusa perchè ultimamente ho mollato un po' il blog; avevo diversi impegni è poca voglia...Vedrò di rifarmi!

La scena che vi propongo oggi è tratta dal film Totòtruffa 62 ed ha come protagonista la Fontana di Trevi che Totò (Cavalier Ufficiale Antonio Trevi) tenta di vendere all'ingenuo Decio Cavallo.
La storia che porta alla commissione della fontana parte da molto lontano, quando Agrippa avviò la costruzione dell'Acquedotto Vergine, il cui nome deriva dalla credenza che fosse stata una giovane ad indicare la sorgente ai soldati in cerca, e che trasportava l'acqua fino al Pantheon facendola confluire in una grande vasca a tre bocche. Proprio qui, vicino alla sua residenza, nella prima metà del 1600 Papa Urbano VIII richiede a Bernini la costruzione di un gruppo monumentale ispiarato all'acqua. Il progetto sarà interrotto dopo la morte del Papa a favore della costruzione di una fontana in Piazza Navona (la Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini) e recuperato solo con Papa Clemente XII che affida il progetto a Niccolò Salvi.
L'intera struttura è addossata al lato minore del palazzo Poli e rappresenta l'acqua e l'origine dell'acquedotto; il complesso centrale, si trova davanti ad una nicchia con colonne e rappresenta Oceano su di un cocchio a forma di conchigia, trainato da cavalli marini a loro volta guidati da Tritoni. Il tutto è circondato da una scogliera che finisce nella vasca, rappresentazione del mare.
A fianco di Oceano si trovano, inquadrate da colonne, due figure femminili che rappresentano la Salubrità e l'Abbondanza, e due rilievi che raffigurano la Vergine che indica la sorgente ai soldati e Agrippa che approva la costruzione dell'acquedotto.
La Fontana di Trevi è considerata una delle più celebri fontane del mondo ed è stata immortalata più volte nel cinema; l'esempio più celebre è il film La dolce vita di Federico Fellini in cui Sylvia (Anita Ekberg) invita Marcello (Mastroianni) a raggiungerlo nella fontana.
http://www.youtube.com/watch?v=GKN1T3K1idg

sabato 5 dicembre 2009

Batteremo NOI quel record...



Questa scena è tratta dal film The Dreamers, e descrive la prima scommessa, il rito di iniziazione per Matthew che è da poco diventato amico dei gemelli Isabelle e Théo, coi quali condivide la passione per il cinema. Il film si continua con una serie di strane scommesse e via via Matthew si accorge che il rapporto fra Isabelle e Théo è molto più che una semplice complicità tra fratello e sorella. Matthew entrerà in stretto contatto con i gemelli allontanandosi sempre di più dalla realtà per rendersi conto solo alla fine che la profondità del legame tra i due è inavvicinabile e che lui non potrà mai raggiungerla.
Il dipinto che appare nella scena del Louvre è Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David; questo si rifà al mito degli Orazi e Curiazi (Tito Livio), secondo cui per risolvere la guerra fra Roma ed Alba Longa, furono scelti tre fratelli in rappresentanza delle due parti. Lo scontro si concluse con la vittoria dell'unico Orazio superstite che rappresentava Roma.
La scena descritta nel quadro però non è mai stata raccontata da Livio ed è a discrezione di David; questa rappresenta il momento del giuramento degli Orazi al padre, prima della battaglia. Il tema, riportato in grande è quello della lealtà verso la patria, rappresentata appunto dal padre al quale i tre fratelli giurano di non fallire.
L'immagine è divisa in tre parti dalle arcate sullo sfondo che determinano una scansione dei sentimenti: sulla sinistra infatti vediamo i fratelli col braccio teso nel giuramento e in posizione rigida, simbolo di forza e determinazione, al centro il padre con lo sguardo che si incontra con quello dei figli sulle impugnature delle spade, sulla destra la madre e le sorelle sono sopraffatte dal dolore. Ciò che rompe l'unità familiare non è solo la distanza spaziale fra i giovani e le donne, ma anche lo stile del disegno che contrappone una tesa anatomia muscolare nei fratelli che ricorda le pose della battaglia, ad un andamento più morbido e fluente nel gruppo di destra.
Il quadro è considerato il "manifesto" del Neoclassicismo per il suo tema e per l'organizzazione geometrica della scena; infatti oltre alla suddivisione in tre parti troviamo una serie di linee che bilanciano l'immagine:lo sguardo del padre e le braccia tese dei giovani convergono verso quello che è il punto centrale della scena cioè la mano che tiene le tre spade, mentre l'inclinazione della lancia è bilanciata da quella delle spade e dalla posizione del corpo del padre.
La luce così fredda conferisce plasticità alle figure e la sobrietà della stanza conferisce importanza al gesto dei fratelli.
La scelta di inquadrare questo dipinto nel film secondo me non è casuale, infatti l'idea del giuramento e quella della fratellanza sono temi ricorrenti e centrali: il giuramento corrisponde all'adesione di Matthew alle continue scommesse e la fratellanza descrive l'inizio del rapporto fra i tre giovani e la possibilità che il mondo dei due gemelli si apra anche a Matthew, il "terzo fratello".
Un 'ultima nota sul film Bande à part da cui Isabelle trae ispirazione per la prova: si tratta di un film francese del 1954, rappresentante della Nouvelle Vague movimento cinematografico che ha come intento quello di ridare una morale nazionale alla Francia, in crisi a causa della guerra fredda e della guerra d'Algeria.